COME SONO CAMBIATE LE ABITUDINI DEGLI ITALIANI A TAVOLA – PARTE 2

Nel nostro ultimo articolo siamo partiti dal Dopoguerra e siamo arrivati ai giorni nostri per vedere come sono cambiate le abitudini degli italiani a tavola. Dal tipico pranzo in famiglia fino alle barrette energetiche mangiate sul motorino, passando attraverso il mondo del fast food e del junk food. Abbiamo terminato la nostra corsa parlando dei pasti sostitutivi, presenti sul mercato ormai da diversi anni ma che hanno, nella quasi totalità dei casi, fini dimagranti. (https://www.completefood.it/come-sono-cambiate-le-abitudini-degli-italiani-a-tavola-parte-1/)

Vi parliamo oggi dei Complete Food, cibi completi o come preferiamo chiamarli noi “pasti sostitutivi di nuova generazione”.
I Complete Food sono la più grande novità nel segmento in grandissima espansione del mercato dei pasti pronti, che ha visto negli ultimi 7 anni la nascita di nuove aziende ed il coinvolgimento di nuove tipologie di consumatori. Con Complete Food si intende un pasto sostitutivo di nuova generazione che contiene tutto ciò che serve all’organismo umano, e che apporti un contenuto calorico tale da fornire un giusto fabbisogno calorico (non è cioè un pasto fortemente ipocalorico). Il Complete Food si delinea come un alimento vero e proprio, che non sempre deve avere fine dimagrante, la cui funzione varia a seconda della modalità di utilizzo.

Il primo complete food si chiama Soylent e nasce nel 2013 in Silicon Valley, negli Stati Uniti, come prodotto in grado di essere l’unica fonte di alimentazione per la persona e con la caratteristica di avere il sapore più neutro possibile (come a dire che il gusto non era l’obiettivo di questa tipologia di prodotti). Nel tempo, però, le cose sono molto cambiate e sono nati diversi prodotti con versioni anche molto differenti tra loro. La primissima versione per i complete food è stata la polvere da sciogliere in acqua, offerta tramite un packaging molto voluminoso che potesse contenere il quantitativo necessario a sostituire moltissimi pasti. L’utilizzo dei primi Complete Food era solamente domestico oppure per l’ufficio, nelle situazioni nelle quali il trasporto del prodotto non rappresentava una criticità. In seguito alcune aziende hanno iniziato a proporre un prodotto monoporzione per dare maggiore flessibilità al consumatore, che può così trasportare con semplicità il prodotto ed utilizzarlo in molte più situazioni. Un’altra tipologia di Complete Food è poi il “ready-to-use”, che vede la polvere inserita normalmente all’interno di una bottiglia, a cui il consumatore deve solamente aggiungere acqua, senza il bisogno di utilizzare uno shaker. In aggiunta, sono nati i primi “ready-to-drink”, dove il prodotto è già preparato in forma liquida all’interno di una bottiglia o di una confezione tetrapack, per poter essere immediatamente consumato senza alcuna preparazione. Continuando, il medesimo bisogno del consumatore può essere soddisfatto in forma solida, il che ha portato alla nascita delle prime barrette di Complete Food, differenti da quelle tradizionali perchè “complete” di tutti i macro e micro nutrienti e per il contenuto calorico, ancora una volta, sufficientemente elevato. Negli ultimi tempi sono nati addirittura i primi Complete Food in forma di cibo, come i noodles Complete Food, oppure le caramelle Complete Food. Nemmeno i Complete Food sono però esenti da difetti. La stragrande maggioranza delle versioni sul mercato segue la moda degli ultimi anni per cui “proteina è bene – carboidrato è male”, proponendo delle suddivisioni caloriche sbilanciate in favore delle fonti proteiche. Le formulazioni iperproteiche sono nel medio periodo pericolose, poichè è scientificamente provato che creino rischi per fegato e reni (https://www.vitaesalute.net/non-dategli-peso/). Inoltre, per migliorare la palatabilità e rendere il prodotto maggiormente attrattivo verso il pubblico, sovente si riscontra la presenze di dolcificanti o zuccheri aggiunti.

Ma senza dubbio la più grande innovazione dell’ultimo secolo (è una battuta: siamo un po’ di parte eh) si chiama Bivo. Bivo è il primo e unico Complete Food sviluppato e prodotto in Italia. Il Made in Italy è una caratteristica intrinseca e unica della formulazione. Inoltre Bivo ripropone il contenuto nutrizionale e la suddivisione dei macronutrienti (carboidrati, proteine, grassi e fibre) tipici della Dieta Mediterranea. Bivo inoltre è caratterizzato da un basso indice glicemico in modo tale chi utilizza il prodotto non abbia picchi o cali glicemici post assunzione: la formulazione è pensata per fornire sia energia nell’immediato, sia successivamente, in modo tale da rilasciare energia in modo costante per 5 o 6 ore dall’assunzione.
Anche la facilità digestiva è un elemento caratterizzante di questo prodotto, grazie al lento assorbimento energetico che riesce a non appesantire l’organismo durante la digestione ed evita la sonnolenza tipica che avviene dopo l’assunzione dei pasti sostitutivi tradizionali.
Gli ingredienti scelti nella formulazione di Bivo forniscono un alto indice chimico (misurazione della qualità delle proteine contenute in un alimento) grazie ad una adeguata quantità di tutti gli amminoacidi essenziali e al contempo un corretto bilanciamento tra Omega 3 e Omega 6.
Bivo è un alimento naturale, a differenza di altri Complete Food, perché non contiene zuccheri aggiunti e dolcificanti, sia naturali che artificiali, nè alcun tipo di conservanti o stabilizzanti.
Il nostro excursus storico tra le abitudini degli italiani a tavola (non sempre a tavola a dire il vero) è terminato… Ora non vi resta che provare Bivo… per avere diritto al 10% di sconto utilizza il codice “IORESTOINFORMA”: 

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